Chi sono

Sono psicologa e psicoterapeuta ad orientamento sistemico relazionale.

Sono Miriam Morone, dopo un percorso di studi classici condotto presso il liceo “G. Govone” ad Alba, mi sono laureata con lode nel 2013 in Psicologia Clinica e di Comunità, presso l’Università degli Studi di Torino.
L’anno successivo ho conseguito l’abilitazione alla professione di psicologo (iscrizione all’Albo degli Psicologi del Piemonte n. 7353). Ho poi frequentato la scuola di specializzazione quadriennale ad orientamento sistemico relazionale presso il Centro Milanese di Terapia della Famiglia (sede di Torino: Episteme – Centro di Psicoterapia Sistemica), conseguendo così la qualifica di psicoterapeuta.

Il presupposto da cui parto nel lavoro clinico è che il malessere e il disagio psicologici, anche quando sono sperimentati individualmente, non siano radicati all’interno della persona, ma si manifestino entro un contesto di relazioni complesse (di coppia, familiari, ecc.). L’obiettivo del mio lavoro è aiutare le persone a prendere coscienza delle modalità di relazione non funzionali, al fine di modificarle, per vivere in modo più sereno e consapevole.

Non propongo percorsi terapeutici standardizzati, nella profonda convinzione che ogni persona è un universo a sé, con le sue ferite, ma anche con le sue innumerevoli risorse.

Ambiti di intervento

In seguito ad alcuni colloqui iniziali di consulenza psicologica, in cui si analizzano il problema e la domanda di aiuto, si stabilisce un accordo su quali siano gli ambiti di lavoro, le strategie di intervento ed i percorsi più opportuni per quella situazione specifica.

Perchè intraprendere un percorso di psicoterapia?

L’esigenza di iniziare un percorso psicoterapeutico può prendere avvio tanto dalla manifestazione di un sintomo specifico, quanto da quella di un malessere generalizzato. Per esempio:

  • improvvisi attacchi di ansia nello svolgere attività che fino a poco tempo prima non erano associate ad alcun problema
  • sensazione di non riconoscersi più in una relazione che è sempre stata appagante e soddisfacente
  • sensazione di blocco del proprio percorso di vita, magari in seguito ad un evento particolarmente intenso (lutto, separazione, cambiamento di lavoro, trasferimento, fine di una relazione importante, ecc.)
  • difficoltà nella relazione educativa con i propri figli
  • interferenza del malessere nella vita quotidiana, al punto che diventa difficile concentrarsi, lavorare con profitto o stare bene con le persone care
  • sensazione di profonda tristezza e preoccupazione apparentemente inspiegabile
  • stato di confusione in un periodo particolare della vita
  • bisogno di confronto con un professionista che, stando alla giusta distanza, possa aiutare a fare chiarezza
  • bisogno di avere uno spazio per prendersi cura di sé, al fine di migliorare la relazione con se stessi e con gli altri
  • ...

Queste sono soltanto alcune delle motivazioni per intraprendere un percorso di psicoterapia, ne potremmo aggiungere moltissime altre, tutte legittime.

  • Psicoterapia individuale

    “Perchè sei un essere speciale ed io avrò cura di te” (F. Battiato)

    Ognuno di noi è un universo ricchissimo, speciale ed unico, immerso in una complessità relazionale che non ha eguali.
    Se ci si ferma a pensarci, si hanno le vertigini.
    Approcciare delicatamente questo universo, prendersene cura, imparare ad accettare ciò che non si può cambiare e lavorare per modificare invece ciò che può essere modificato: questo è il cuore di un percorso psicoterapeutico individuale.
    Attraverso la relazione con il terapeuta, in un contesto sicuro e protetto, si ha la possibilità di affrontare i nodi dell’esistenza che procurano sofferenza.
    L’obiettivo che guida il percorso è quello di acquistare una consapevolezza sempre maggiore delle proprie modalità di stare in relazione con gli altri, al fine di modificarle e renderle più funzionali al proprio progetto di vita.

  • Psicoterapia di coppia

    “1+ 1=3. Quando due persone cominciano a descriversi come coppia, questa narrazione, di rimando, li racconta.
    Questo introduce un aspetto nuovo, la coppia, un elemento terzo a cui i due si riferiscono implicitamente nelle loro vite e nei loro comportamenti. La relazione di coppia possiede quindi una dimensione trascendentale che è la sua caratteristica essenziale”
    (P. Caillè)

    E’ molto comune, addirittura fisiologico, nel percorso di ogni coppia, trovarsi ad affrontare dei momenti di crisi. Quando la crisi è particolarmente acuta oppure dura da molto tempo, può essere necessario fermarsi a riflettere su quello che sta accadendo, con l’aiuto di un esperto delle relazioni. La terapia di coppia è particolarmente indicata in questi casi e fornisce un terreno sicuro in cui entrambi i partner possono esprimere il proprio punto di vista ed accogliere quello dell’altro, per costruire un nuovo modo di stare in relazione.
    L’obiettivo non è mantenere unita la coppia ad ogni costo, ma riflettere su come costruire una condizione di maggiore serenità per entrambi i partner.

  • Psicoterapia familiare

    “Le famiglie hanno più probabilità di modificare i vecchi schemi se i loro componenti si sentono abbastanza sicuri nei rapporti reciproci da rischiare l’improvvisazione di modi nuovi di relazione.” (J. Byng-Hall)

    I sistemi familiari sono estremamente complessi e nel loro ciclo di vita talvolta si generano situazioni di blocco e sofferenza. In questi casi la famiglia sembra come bloccata nella ripetizione di schemi apparentemente invariabili, che generano sofferenza. Può anche accadere che un membro della famiglia si faccia carico di esprimere il disagio di tutto il sistema, manifestando apertamente un sintomo. È importante che tutti i membri della famiglia abbiano la possibilità di accedere ad uno spazio sicuro insieme, al fine di prendere coscienza delle loro dinamiche relazionali. L’obiettivo della terapia familiare è proprio quello di fornire ad ognuno la possibilità di riposizionarsi sul terreno dei giochi relazionali familiari e di uscire dalla dinamica disfunzionale, agendo un ruolo nuovo e meno rigido. Quello della psicoterapia familiare è un dispositivo molto specifico: le sedute sono maggiormente dilazionate nel tempo, per permettere all’intero sistema di manifestare con il proprio ritmo gli assestamenti ed i cambiamenti in seguito ad ogni incontro.

  • Etnopsicologia

    “L’alterità nasce ogni volta che l’uomo, incontrando se stesso, non si riconosce” (U. Galimberti)

    Quello dell’etnopsicologia è un ambito di lavoro altamente specifico, che riguarda il lavoro clinico con chiunque abbia affrontato un percorso di migrazione.
    Dal 2018 coordino il servizio di etnopsicologia Trialogo per la Cooperativa Sociale Alice ad Alba, dove un’equipe di professionisti si occupa della presa in carico psicologica della popolazione migrante.
    Il setting etnoclinico è molto particolare: si lavora almeno in tre (paziente, terapeuta e mediatore interculturale), con l’obiettivo di restituire al paziente una lettura del suo malessere che tenga conto della cultura di riferimento. Significa immergersi in modi di intendere la salute, la malattia e la cura anche molto diversi da quelli del mondo occidentale, creando un contesto in cui la sofferenza della persona diventi comunicabile con le parole e le forme della propria appartenenza culturale.

Obiettivi

Cosa attendersi dal percorso psicoterapeutico?


  • rimozione dei sintomi che producono sofferenza o disagio

  • cambiamento delle dinamiche relazionali disfunzionali

  • miglioramento delle relazioni interpersonali

  • miglioramento delle capacità di affrontare situazioni di stress

  • crescita personale, maggiore sicurezza e fiducia nelle scelte e nelle capacità personali

  • maggiore consapevolezza delle proprie modalità di stare al mondo in relazione con gli altri

Attraverso la relazione con il terapeuta, in un contesto sicuro e protetto, la persona ha possibilità di affrontare i nodi dell’esistenza che le procurano sofferenza.
L’obiettivo che guida il percorso è quello di acquistare una consapevolezza sempre maggiore delle proprie modalità di stare in relazione con gli altri, al fine di modificarle e renderle più funzionali al proprio progetto di vita.

Puoi trovare ulteriori informazioni e dirimere eventuali dubbi nella pagina dedicata alle domande frequenti

Domande frequenti

Consulenza psicologica e psicoterapia online

Un colloquio psicologico può essere fatto online?

Fortunatamente la risposta è sì. Questa possibilità è a disposizione di tutte le persone che, per vari motivi, non possono recarsi presso lo studio del professionista. La modalità online è particolarmente utile:

  • quando gli orari della persona non le consentono concordare un appuntamento in studio con il terapeuta
  • nei casi in cui la persona sia impossibilita fisicamente a recarsi in studio: per malattia, disabilità, distanza geografica temporanea (per esempio in caso di trasferte lavorative o per studio) oppure per cause di forza maggiore (per esempio l’isolamento forzato durante il periodo di emergenza sanitaria internazionale per via della pandemia da Covid-19 nel 2020)
  • nei casi di coppie che hanno una relazione a distanza
  • desiderio o necessità di rivolgersi proprio a quel professionista, con competenze specifiche, ma che riceve in una zona molto lontana da quella del proprio domicilio

In questi casi i percorsi psicoterapeutici possono essere svolti online, tramite piattaforme che prevedano la videochiamata (per esempio Skype, Whatsapp, Google Duo, ecc.).
E’ necessario che chi richiede la prestazione online metta in atto alcuni accorgimenti:

  • deve disporre di un ambiente sufficientemente tranquillo e riservato, dove possa sentirsi a proprio agio e dove possa stare da solo per tutta la durata del colloquio, senza interferenze
  • è necessario disporre di una buona connessione a internet per consentire che la videochiamata avvenga in maniera sicura e senza interruzioni

Sarà richiesto a paziente e terapeuta di imparare a stare insieme in questa particolare forma di relazione mediata dal mezzo audiovisivo, ma si tratta di una prestazione psicologica a tutti gli effetti, di pari dignità e professionalità di quella svolta in presenza.